Il posizionamento è un imperativo per i SEO, l’aspirazione di ogni blogger. Ecco 30 suggerimenti per ottenere subito una posizione soddisfacente.
Il posizionamento per una precisa keyword “corta” era il principale, appassionato scopo che lo scorso settembre mi ha spinto ad aprire questo blog: desideravo far apparire in cima alla SERP più ambita l’espressione “SEO perfetto”. Dopo venti giorni l’obiettivo – che fortuna! – era raggiunto.
Confesso di essermi impegnato non poco, nonostante si trattasse di un divertissement. Partivo però avvantaggiato dalla mia esperienza e grazie ai suggerimenti generosamente dispensati dagli specialisti attraverso Web e manuali (digitali e cartacei).
L’elenco di cose da fare e da non fare che riporto a seguire non è dunque esclusiva farina del mio sacco; si tratta piuttosto di una raccolta per nulla organica di accortezze, tattiche e strategie che – a corredo degli specifici argomenti già trattati – sono destinate appunto a favorire il posizionamento.
Da dove partire
Queste le prime mosse per prepararsi alla sfida. Per alcuni dei temi che coincidono con i seguenti paragrafi sono disponibili ulteriori approfondimenti.
- Identificare con precisione la keyword preminente
- Il blog che ci accingiamo a lanciare ruoterà attorno ad un preciso argomento, si suppone: è bene scovare la parola chiave (o il gruppo di termini) che meglio di altre sintetizzi l’oggetto dei futuri contenuti. Per questo possono tornare molto utili Adwords, Google Trend ed il simpatico Übersuggest.
- Acquistare il dominio
- Non sarà facile trovare libero il nome da assegnare al nostro sito. Ma in caso di sfortuna con impegno ed un pizzico di fantasia, ed il supporto degli strumenti indicati all’accapo precedente, riusciremo certamente ad individuare valide alternative. Sarà comunque bene evitare l’uso di trattini, della lettera “X” e di espressioni ambigue, privilegiando sempre titoli brevi. Non tutti concordano, ma io ne sono convinto: comprare il nome di dominio per almeno 3 anni porterà notevole beneficio. L’estensione: .com è da preferirsi, ma vanno bene anche .net, .info., .org e .it. In ultimo, ed un istante prima di mettere mano alla carta di credito, male non farà verificare che la nostra scelta non fosse stata già fatta da qualcun altro negli anni passati (black list).
- Affidarsi ad un buon servizio di hosting
- Performance ed affidabilità (in rapporto al prezzo, naturalmente) saranno i criteri di selezione principali. Se possibile, per evitare la condivisione dello spazio Web con “scomodi” vicini, propenderemo per un IP dedicato.
- Impostare il sito
- WordPress è probabilmente il CMS meglio predisposto al posizionamento. Per lui scaricheremo un tema leggero, veloce, privo di fronzoli e con un codice semplice e conciso. In fase di allestimento avremo cura di chiedere ai motori di non venire a farci visita, attraverso l’apposita funzione presente nel menu impostazioni / privacy. Non dimentichiamo di applicare il codice di monitoraggio di Google e di installare pochi ma buoni plugin: uno per l’ottimizzazione, l’altro per produrre la sitemap (su WOM!SEO ne abbiamo parlato in più occasioni).
- Pubblicare il blog
- Al momento di lanciarsi sul Web sarà necessario avere in home almeno 2/3 post che richiamino la parola chiave precedentemente scelta. Per evitare il rischio di “esagerare” con le key (stuffing) possiamo verificarne la densità attraverso uno dei numerosi tool disponibili online. All’inizio sarà saggio tenersi bassi, al di sotto del 2% in home page ma, ovviamente, al di sopra di altre keyword concorrenti presenti sul sito (la percentuale potrà salire al 5% circa in ciascun contenuto). Subito dopo provvederemo a segnalare il nostro piccolo pezzo d’arte a Google, Bing e Yahoo, fornendo anche la mappa XML.
Altri 20 tip per il posizionamento.
- Tenete lontani come la rabbia i network di centomila siti che promettono, a volte persino gratis (ma in cambio della vostra email), immediato posizionamento.
- Cercate di usare con rigore i tag H1 (uno solo per pagina), H2 (just one, fino a 6/7 in home page) e H3 (per separare gli articoli in più paragrafi ad ogni 200/400 parole).
- Confrontatevi con la concorrenza e fate un po’ di “reverse engineering” per scoprire ad esempio dove gli altri siti (che sono già riusciti a posizionarsi) hanno fatto link building.
- Non perdetevi d’animo: per riuscire negli sforzi sarà necessario del tempo (si guardi in giro cosa si dice a proposito di “sandbox”).
- Nello scrivere un post osservate le SERP dove vorreste piazzarlo: vi servirà a scegliere un titolo originale (come i vostri contenuti).
- Costruite backlink gradualmente, un po’ al giorno, alternando (ove possibile) sorgenti di alta e media qualità.
- Non fate puntare i link al vostro sito sempre con le key preminenti, ma fate in modo che tra loro ci sia vicinanza.
- MAI scopiazzare testi, che siano lunghi o semplici frasi. Se da contenuti altrui volete trarre ispirazione leggeteli con attenzione e date il tempo ai concetti di posarsi: vi servirà ad usare il vostro stile, originale.
- Create account dedicati presso Twitter, Facebook, Google+, Linkedin e (se in tema) Pinterest, dove potrete segnalare i nuovi articoli.
- Diventate buoni consiglieri su Yahoo answers.
- Inserite le keyword possibilmente all’inizio di titolo, sottotitolo (H2) e meta tag description.
- Fatevi amici persone / blogger nel settore di competenza, e non soltanto sui social network. Una citazione genuina vale più di mille “procurate”.
- Non abbiate timore di inserire link esterni; usatene uno o due per ogni contenuto verso fonti autorevoli.
- Per quanto possibile rendete inappuntabile il codice HTML e CSS (W3C).
- Compilate i tag “title” e “alt” per ciascuna immagine (e link). Occhio però che eventuali keyword vanno a sommarsi a quelle presenti nel testo.
- Fate a meno (per quanto il vostro senso estetico concederà) di Javascript, Flash, Java, etc.
- Riducete all’osso le dimensioni delle immagini, anche a costo di rimpicciolirle molto. In home non più di 5/6 kb, il doppio in un singolo post.
- Nel caso in cui gli obiettivi siano commerciali affidatevi ad un SEO con fiducia, se avrete avuto modo di verificarne l’esperienza in posizionamento.
- Usate il grassetto ed il “corsivo” per enfatizzare le keyword, però fate attenzione: gli attributi aumentano il “peso” in relazione alla densità.
- Se ci riuscite ottenete un backlink da un’istituzione o da una categoria professionale o altro ente che i motori possano considerare autorevole.
- Cercate di coinvolgere blogger ed altri influencer del settore di vostro interesse sul vostro sito, magari con un’intervista o un post “ospite”.
- Non abbiate timore di rendervi “rintracciabili” tramite forum e community online. Magari apponendo un backlink nella firma.
Per concludere.
Quando sentiremo che il posizionamento è alla nostra portata sarà il momento giusto per riflettere, analizzare, ottimizzare.
- Esaminiamo il comportamento dei visitatori durante l’ultima settimana.
- Le prime citazioni da parte dei motori di ricerca sono preziosissime: forniscono spunti per valutare ciò che nel nostro sito funziona e ciò che invece andrebbe migliorato.
- Concentriamoci sugli indicatori essenziali.
- Nello studiare i dati forniti da Google Analytics avremo un occhio di riguardo per tre dati: le pagine di accesso e quelle di uscita, il bounce rate, il tempo di permanenza sul sito. Con queste ed altre informazioni potremo riuscire ad indossare i panni dei lettori, per poter guardare al nostro operato con la giusta prospettiva.
Un ultimo suggerimento – il trentesimo per la precisione – lo dedico al “metodo”. Non c’è nulla di più utile nel lavoro di un SEO – per passione o per necessità – di un “diario”. Annotiamo ogni mossa compiuta, ogni minima modifica apportata al blog, qualunque attività svolta per incrementarne la reperibilità. Confrontando date ed attività con i grafici degli strumenti di analisi avremo sempre ben chiaro quanto si siano rivelate felici – o infelici – le scelte adottate nel processo di ricerca del posizionamento per eccellenza.
Articolo interessante e ben organizzato. Mi piace perché non si perde in chiacchiere inutili ma va direttametne ai punti salienti di come si organizza una campagnai di posizionamento seo. L’unica aggiunta che mi permetto di fare è che quando si guarda Google Analytics, più che hai valori assoluti, bisogna guardare ai trend. Se il numero di visite aumenta, se il tempo di visita aumenta, se il bounce rate diminuisce, allora vuol dire che siamo sulla strada giusta.
Complimenti, un buon post, davvero utile. Da leggere con attenzione.