Blog fitoterapia e l’esempio del silicio organico [case study]

Silicio organico e blog fitoterapia, case study: come assecondare gli algoritmi di Google (medic update) senza rinunciare a temi “delicati”.

Come gestire un blog fitoterapia che tratta il silicio organico senza contravvenire ai fattori SEO

Perché argomenti come blog fitoterapia e silicio organico possono offrirsi come case studies in tema di web marketing e SEO? Facile intuirlo se sei aggiornato sugli ultimi orientamenti “deontologici” dei motori di ricerca e su quelli, un po’ più tardivi, dei social media. Se non conosci il tema ma sei ugualmente interessato alla risposta, non preoccuparti: cercherò di spiegarti in modo semplice e approfondito.

Anche i social hanno preso atto, ma solo più di recente, delle responsabilità sociali e culturali che dal loro potere d’influenza derivano nei confronti dell’enorme bacino di utenti. Un esempio ancora caldo è lo scandalo del presunto condizionamento ideologico praticato tramite Facebook da poteri politici internazionali in diverse competizioni elettorali. Ricordi lo scandalo di Cambridge Analytica?

Al contrario, da più tempo i motori di ricerca avevano dovuto mostrarsi coscienziosi rispetto al proprio ruolo. Google in particolare nel 2015 pubblicò nuove linee guida per i webmaster, che successivamente furono sintetizzate e rappresentate da due ormai famosi acronimi (famosi per gli addetti ai lavori, s’intende):

  • E-A-T: Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness.
  • YMYL: Your Money or Your Life.

Cosa significano queste sigle e, soprattutto, cosa c’entrano con blog fitoterapia e silicio organico? Lo vediamo subito, ma prima ricordiamo quali effetti (in alcuni casi disastrosi) quelle dichiarazioni di principio hanno generato sul Web.

Blog fitoterapia e silicio organico sì, ma solo per persone serie.

Agosto 2018 rimarrà negli annali del Web marketing come un terremoto digitale di vaste proporzioni e grande intensità: Google pubblica un aggiornamento dei suoi algoritmi che gli operatori del settore battezzeranno come medic update. Da quel momento tantissimi siti internet che affrontano temi legati alla “medicina alternativa”, o semplicemente dispensano consigli sulla salute senza averne la competenza, di fatto spariscono dal Web (oppure subiscono comunque un tracollo delle sessioni che compromette seriamente la loro notorietà).

Torniamo agli acronimi citati prima: E-A-T significa letteralmente “competenza” (Expertise), “autorevolezza” (Authoritativeness), “affidabilità” (Trustworthiness). Per poter primeggiare nelle SERP con keyword come “blog fitoterapia” e “silicio organico” (un rimedio “erboristico”, appunto) secondo BigG devi essere una persona seria e non solo esperta, ma anche diffusamente riconosciuta come tale: di santoni e guaritori ne abbiamo visti fin troppi, in parole povere.

O la borsa o la vita” (YMYL, Your Money or Your Life) si combinò come miscela esplosiva nel medic update della scorsa estate: nessuno stregone che, attraverso siti internet di bassa qualità, proponesse di migliorare la vita, il portafogli o il benessere emotivo delle persone in cambio di un compenso, aveva diritto a posizionarsi sulle prime pagine dei risultati dei motori di ricerca. Come dire: chi vende illusioni va spazzato via dal Web. Ed ecco sparire come neve al sole centinaia di pagine che dispensavano suggerimenti finanziari, vendevano “miracolosi” medicamenti, proponevano a buon mercato improbabili stratagemmi per ottenere titoli accademici (o persino la cittadinanza) in paesi stranieri.

Ed ora il case study

Naturelab.it è un affermato e apprezzato (lo dicono le numerosissime review certificate di “Feedady”, non io) negozio online che propone anche un blog fitoterapia e vende, appunto, il silicio organico.

L’e-commerce è stato solo sfiorato dal medic update dell’agosto 2018: il numero delle sessioni è relativamente calato ma non le transazioni, che hanno continuato ad assicurare performance di buon livello e sono tuttora in crescita. Come mai l’e-store specializzato in fitoterapia non è stato colpito duramente, come tanti suoi omologhi, dai nuovi fattori SEO introdotti da Google?

Naturelab si pone criticamente nei confronti dei rimedi fitoterapici: vende sì soluzioni realizzate con estratti e molecole di origine vegetale, ma sottolinea in ogni pagina descrittiva e in tutte le schede prodotto tanto i possibili benefici quanto i potenziali effetti nocivi, per lo più legati a sovradosaggi. Non basta.

Nei contenuti divulgativi vengono puntualmente citate le fonti, debitamente corredate di note e link di riferimento. Le pubblicazioni a cui le discussioni attingono sono firmate da medici, specialisti, farmacisti noti; il più delle volte i documenti hanno piena levatura scientifica e sono diffusi tramite siti riconosciuti come punto di riferimento per la dottrina medica ufficiale.

Il silicio organico, per esempio.

Quanto abbiamo detto lo si riscontra in particolare nei testi relativi al silicio organico:

  • si spiega con dovizia di dettaglio il perché il silicio organico sia fondamentale per l’organismo animale ed umano;
  • si indicano le funzioni, scientificamente identificate, che la natura ha assegnato all’elemento chimico;
  • si spiegano i processi attraverso i quali il silicio – normalmente non assimilabile per ingestione – sia reso “organico” e quindi capace di essere assorbito dall’organismo;
  • si dichiarano senza riserve le posologie ritenute efficaci, senza trascurare di precisare che quantità superiori potrebbero avere indesiderati anche seri;
  • ogni affermazione è filtrata attraverso il parere di un professionista del settore, fitoterapista ma anche medico.

Tutte queste caratteristiche comunicative fanno sì che il negozio online possa definirsi obiettivamente – fino a prova contraria – competente, autorevole e affidabile (viene rappresentato da un farmacista iscritto all’albo ed è stimato dai clienti che rilasciano recensioni mediamente più che positive). Naturelab è quindi in linea con i principi E-A-T: Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness.

Sempre prendendo ad esempio il silicio organico (qui uno dei link più interessanti), i prodotti non vengono proposti come soluzioni miracolose, mai viene messa in discussione l’importanza della medicina ufficiale, il cliente ed il lettore vengono sempre informati in modo obiettivo.
Ed ecco che anche il secondo gruppo di requisiti dettati da Google viene rispettato: l’e-store non appartiene alla schiera dei siti YMYL (Your Money or Your Life). I prodotti venduti possono produrre benefici concreti, in alcuni casi anche importanti (sapete che gli omega 3 davvero proteggono da malanni al cuore, secondo quanto afferma la scienza?); ma gli stessi prodotti non fanno miracoli, non possono sostituirsi ai medicinali (quando questi vanno usati, secondo le prescrizioni degli specialisti), e vanno impiegati con cautela e attenzione.

Insomma: quando si propone a livello imprenditoriale un blog fitoterapia e si vendono rimedi come il silicio organico, ci si muove su di un filo sospeso in aria. Per non cadere, e per rispettare i fattori SEO che assicurano l’indispensabile visibilità online, basta proporsi in modo serio e misurato tanto nella comunicazione quanto nei prodotti. E per “serio” intendo competente, autorevole ed affidabile, come Google prescrive.