Nella SEO, chiave di successo per le imprese, la tecnica non è sufficiente: a fare la differenza è un’ampia competenza marketing del consulente SEO.
SEO è un acronimo curioso, insolito, perché possiede due distinti significati: sta ad indicare sia la Search Engine Optimization, ovvero l’ottimizzazione per i motori di ricerca, sia colui che ne mette in pratica le regole (Optimizer).
La coincidenza, lo stretto legame fra le diverse accezioni, si traduce anche nei fatti: il grado di professionalità e di competenza degli operatori è direttamente proporzionale alla qualità dei risultati ottenibili con la SEO.
Ma al di là delle sigle e del loro senso SEO è soprattutto sinonimo di grande “visibilità”, termine che da sempre imprenditori e commercianti identificano a giusta ragione con soddisfacenti profitti e benessere aziendale.
D’altra parte è risaputo: il buon posizionamento sulla principale SERP di Google (l’ambitissima prima pagina dei risultati delle ricerche) assicura a qualunque tipo di attività, online e off-line, un prosperoso giro di affari.
Proprio come – ad esempio – per un bar risulta provvidenziale la visibilità garantita dall’affaccio sulle frequentate vie di un florido centro cittadino. A condizione che:
- il titolare dell’esercizio sappia bene come mutare i curiosi in clienti ed i clienti in avventori (frequentatori abituali);
- i locali siano accoglienti e dimensionati al preventivato flusso di visitatori;
- l’attività sia in grado di differenziarsi dalla vicina concorrenza.
Siamo così tornati a rimarcare la prioritaria importanza della professionalità rispetto alla mera applicazione tecnica: una campagna SEO è capace di generare risultati pienamente soddisfacenti solo se oggetto di una sapiente programmazione strategica, perfettamente aderente al business del committente.
Valore e requisiti della SEO.
La SEO è, indiscutibilmente, uno dei più potenti strumenti marketing. Anche perché i potenziali clienti originati dalla ricerca organica, cioè dai link gratuiti di Google & Co., sono già in target con i servizi ed i prodotti offerti sulle pagine Web di destinazione.
Se non bastasse, quei contatti si caratterizzano anche per la favorevole propensione all’acquisto: poiché per merito della SEO sono i visitatori a raggiungere consapevolmente l’azienda, e non il contrario, il delicato processo conclusivo di conversione economica risulta profondamente agevolato.
Ciò è vero, naturalmente, se la Search Engine Optimization sarà stata accuratamente e sapientemente pianificata. Se sarà stata cioè rivolta prima alla rigorosa selezione delle keyword coerenti con gli obiettivi, quindi al posizionamento delle stesse in vetta alle principali pagine dei motori di ricerca, ed infine alla migliore gestione dei conseguenti lead.
Di qui la necessità di una consulenza SEO – torna utile ribadirlo – non solo tecnicamente preparata, ma anche e soprattutto connotata da una solida visione prospettica delle reali esigenze del cliente e supportata da una profonda competenza in ogni settore del Web marketing.
Convenienza, ROI e persistenza.
Abbiamo visto come la SEO punti ad imbrigliare una “spontanea” domanda di mercato già rigorosamente filtrata dai motori di ricerca: ciò rappresenta un valore assoluto per le imprese, peraltro precisamente misurabile.
Tra i criteri da usare nel calcolo ROI della SEO – tema che merita un approfondimento dedicato – ce n’è uno talvolta gravemente trascurato persino dai più accreditati manuali tecnici: la persistenza. Gli investimenti operati nell’ottimizzazione sono costituzionalmente duraturi: il flusso di lead generati non si interrompe al chiudersi della campagna, come avviene invece ad esempio con l’advertising, ma proseguono per un periodo potenzialmente illimitato. In ogni caso proporzionale alla qualità degli interventi praticati dai consulenti.
Questa caratteristica, associata ai costi vivi relativamente contenuti, fa della SEO anche una delle soluzioni di marketing più vantaggiose. Probabilmente quella che gode del migliore rapporto tra costi e ricavi, e quasi sempre ben più conveniente rispetto alle onerose alternative outbound (spot televisivi e radiofonici, cartellonistica, inserzioni pubblicitarie, telemarketing, etc.).
Oltre la SEO: il Search Engine Optimizer.
Nel perseguire l’utile aziendale più dell’ottimizzazione può l’ottimizzatore, potremmo dire. Ovvero: il SEO, colui cioè che mette in pratica le regole della Search Engine Optimization, può offrire un contributo alla crescita di imprese ed esercizi commerciali che va ben oltre il seppur complesso posizionamento delle keyword.
Per un SEO conoscere le dinamiche di Google, Bing ed altri motori di ricerca, ed essere realmente capace di usarle a beneficio di un sito WEB, non è sufficiente. Le sue qualità dovrebbero spaziare dalle capacità analitiche a quelle linguistiche, anche per la migliore redazione estetica e di copywriting di contenuti, landing page e link bait.
Ma allo stesso tempo è oramai diventato indispensabile possedere anche notevoli abilità nel social media marketing, per poter approntare strumenti e strategie SMO “on”, “in” e “off-page”, destinate ad incrementare fidelizzazione e customer retention.
Prima ancora il SEO dovrebbe inoltre possedere quella caratura professionale (meglio se maturata attraverso seri corsi di formazione come quelli proposti da Google Engage) e quello spessore etico che, assieme alla conoscenza di ogni ramo del digital MKTG, gli consentano di valutare sostenibilità ed opportunità di qualunque campagna. Dovrebbe cioè essere capace di suggerire all’impresa cliente lo strumento più efficace per ciascuno scenario di business, anche a costo di perorare soluzioni che non siano di sua stretta competenza.
In definitiva: per originare contatti, acquisire nuovi e più numerosi clienti ed incrementare gli affari, probabilmente non c’è soluzione migliore della SEO. Se escludiamo, ovviamente, il Search Engine Optimizer.