Creare un blog | Aziendale, WordPress, Joomla

Creare un blog di successo, aziendale o con WordPress o Joomla, è un’impresa per pochi? Sì, ma con questa guida sarà tutto più facile.

C’è gente che per creare un blog venderebbe un cugino, per poi abbandonarlo nel giro di pochi mesi (il blog, non il parente). Ma ci sono anche persone che per gioco lanciano un sito personale e si ritrovano con una fonte di guadagno così ricca che finiscono per cambiare mestiere.

Creare un blog che spacca

Proprio di questo parlavamo con un amico qualche tempo fa. Dopo una lunga chat su Skype eravamo arrivati ad una conclusione pienamente condivisa: con l’attività di blogger c’è di che vivere bene, con piene soddisfazioni umane ed economiche. A patto di fare le cose con un po’ di sale in zucca. Cioè di creare un blog come si deve, indipendentemente che si basi su WordPress o Joomla, e che sia personale o aziendale.

È allora che m’è venuto in mente di scrivere una guida per chi voglia ricavare dal Web notorietà e qualche soldo. Una raccolta di accortezze e trucchi avanzati che l’esperienza e notti insonni – passate a scrivere e a smanettare col codice – mi hanno insegnato.

Queste secondo me le tappe fondamentali per creare un blog vincente, capace di generare traffico consistente e soddisfacenti profitti:

  1. Pensare in grande ed evitare errori in partenza.
  2. Individuare il miglior hosting.
  3. Scegliere ed installare la piattaforma di pubblicazione.
  4. Rispettare i requisiti del blog aziendale.
  5. Praticare un po’ di SEO e di SMO.
  6. Divulgare i contenuti.

Creare un blog: partire col piede giusto.

Tranquillo: non ho alcuna intenzione di sfiduciarti con avvertimenti e moniti prima ancora di darti suggerimenti su come creare un blog.

Piuttosto vediamo di alleggerirci il lavoro sfatando subito un pacchianissimo luogo comune: non è affatto vero che nel creare un blog ci si debba preparare a scrivere diverse ore al giorno, tutti i giorni e per l’intera esistenza. Che tu ci creda o no, un post al mese è più che sufficiente.

È invece indispensabile che al momento del lancio sul sito siano già presenti cinque o sei contenuti, non di più. La cosa piacerà a Google, che si convincerà che stiamo facendo sul serio e ci tratterà con un certo riguardo.

Forse ti stai chiedendo: come faccio a creare un blog online e ad impedire – fino a che non sarà pronto – che Google ed i suoi bot se ne accorgano? Ci sono diversi modi, ma tu non fasciarti la testa e le cose complicate lasciale agli sviluppatori.

La via più semplice ed efficace è quella di compilare un file di testo che imponga agli spider di non indicizzare alcuna pagina, home compresa. Con un editor (Word, ad esempio) incolla le seguenti righe in un nuovo documento, quindi salvalo col nome robots.txt e caricalo via FTP nella root del sito (cioè nella directory principale):

User-agent: *
Disallow: /

Solo quando sarai sicuro di poter esordire elimina il file “robots” e metti in pratica le elementari prassi SEO per creare un blog come si deve:

  1. Crea una sitemap in formato xml (qualunque CMS dispone di plugin che la elabora automaticamente).
  2. Attiva un account su Google Analytics ed uno su Webmaster Tools – dove pubblicherai la sitemap.
  3. Effettua un’analisi del grado di ottimizzazione (Search Engine Optimization) con uno qualsiasi dei tool disponibili (su handergy.com c’è quello che ho sviluppato io).

Scegli l’hosting giusto per creare un blog performante.

Nel creare un blog il fattore velocità di caricamento è determinante: è qui la differenza tra pagine ben posizionate sui motori di ricerca e caratterizzate da un ridotto tasso di rimbalzo, ed altre che invece non se le fila nessuno e dalle quali tutti scappano a gambe levate.

Senza perderci in chiacchiere, questi sono i migliori hosting per rapporto performance / prezzi:

:: Siteground.com : a meno di 3 Euro al mese offrono tutto per creare un blog, ma proprio tutto (dominio, email infinite, traffico altrettanto, l’insostituibile e amichevole cPanel, etc.). Se si propende per il piano immediatamente superiore, chiamato GrowBig (6 Euro / mese), oltre la possibilità di attivare un numero illimitato di domini Internet (da acquistarsi ovviamente a parte, dal secondo in poi) viene offerta quella di impostare tre tipi di cache (statica e dinamica) dall’eccellente efficacia: questo blog poggia su SiteGround ed usa la soluzione che ho appena indicato.
In più – a semplice richiesta – si può scegliere un server europeo (ad Amsterdam, crocevia delle maggiori portanti IP, e quindi agevolmente raggiungibile da tutto il mondo).

:: Bluehost.com : a 3,70 Euro / mese l’hosting americano garantisce gli stessi servizi (tranne la “SuperCache” e la dislocazione europea), e le prestazioni sono sufficienti a creare un blog “pronto” (per quanto non sono di fatto paragonabili a quelle di cui gode WOM!SEO).
In termini di assistenza siamo quasi ai livelli della soluzione precedente: i tempi di intervento del customer care raramente superano i 15 minuti.

Creare un blog WordPress, Joomla o altro?

Anche qui lascia stare, non sprechiamo tempo: WordPress è fuori di dubbio il migliore fra i content management system, cioè tra le piattaforme destinate a gestire online testi, video e immagini.

Per creare un blog, poi, WordPress è insuperabile: è più leggero e veloce dei concorrenti, è il più apprezzato da aziende e privati, ed è frequentemente aggiornato dagli sviluppatori (che contribuiscono quotidianamente a creare ottime estensioni, quasi tutte gratuite).

Joomla resta ancora una buona scelta, ma ho ragione di credere che di qui a qualche anno cederà definitivamente il passo.

In realtà di soluzioni per creare blog ne esistono numerose, e fra quelle ad esempio c’è Drupal. Ma sono più che altro destinate a chi abbia esigenze particolari, o a chi desideri farsi del male.

Creare un blog aziendale.

Creare un blog aziendale è questione tutt’altro che semplice. Ed il più grosso problema che si trova a dover affrontare il responsabile marketing è scegliere tra un blog interno al sito principale, oppure esterno. La decisione non è per nulla scontata.

In linea di massima con i miei clienti mi regolo in questo modo:

  1. Se il sito aziendale non ha un negozio, o ne ha uno ma non ben ottimizzato sotto il profilo SEO, è bene creare un blog interno (in un sottodominio o in una directory).
  2. Se si tratta invece di un ecommerce che gode di un’ottima indicizzazione e che compare spesso ai primi posti delle SERP (le pagine dei risultati dei motori di ricerca) è preferibile optare per una soluzione esterna, con dominio indipendente. Ad esempio: azienda.com / blogazienda.com.
  3. Tieni inoltre presente che creare un blog integrato nel sito di rappresentanza di un’impresa o di un prodotto significa legarsi a modalità di comunicazione strettamente coerenti con quelle aziendali. Il che si traduce in minore libertà, maggiori tempi di pubblicazione, ridotta efficacia.

Per l’azienda vanno bene i piani avanzati degli hosting citati in precedenza, a meno che non si preveda un traffico davvero notevole (oltre i cinquemila visitatori al giorno).

Creare un blog guardando a SEO e SMO.

Per la SEO i social media vanno assumendo importanza sempre maggiore. Perciò è importante non soltanto – dopo aver pensato a creare un blog – ottimizzarlo per favorire il lavoro degli spider, ma anche far sì che i contenuti siano facilmente condivisi.

La SEO, laddove ti sia deciso ad usare WordPress, gode di un gran plugin pronto a correre in tuo aiuto: Yoast. Usalo e rispetta le sue indicazioni. Ricorda inoltre di scegliere sempre – per ciascun post – un argomento molto ben definito e soprattutto ben rappresentato da una keyword univoca. Se ti va di esagerare sfoglia pure i suggerimenti in tema presenti su questo blog.

Riguardo alla SMO (Social Media Optimization) fai riferimento ad uno dei plugin che implementano i pulsanti di sharing. Anche qui puoi evitare di lambiccarti; quelli che seguono sono i migliori per funzionalità, estetica e cura del codice (li trovi su wordpress.org):

  1. Flare
  2. Digg Digg.

Quindi attiva profili personali / aziendali e pagine sui maggiori social media, e iscriviti in più gruppi che puoi: Google+, Twitter, Facebook, Linkedin (e Pinterest, se le immagini sono importanti). Attraverso questi account condividi ogni post, anche più volte al mese (su Twitter e Google+).

Se lo ritieni opportuno puoi anche utilizzare i commenti in altri blog e nei forum per far conoscere te e le tue straordinarie capacità di blogger.

Conclusioni.

Avrai sicuramente fatto caso che nell’approntare questa guida sul creare un blog mi sono tenuto lontano da dettagli tecnici, e da tutorial su installazioni e impostazioni. L’ho fatto perché ritengo che sia preferibile concentrarci su aspetti più “strategici”, e perché do in conto che tu abbia già un minimo di esperienza.

Se così non fosse sappi che mi fa sempre piacere rispondere a domande e sciogliere dubbi, laddove ne sia effettivamente in grado. Per esempio potresti chiedermi quali sono le migliori soluzioni per “monetizzare”: non è detto che ti risponda soltanto con Adsense.

Puoi usare i commenti a seguire per proporre eventuali approfondimenti o venire a trovarmi su Facebook, Twitter e Google+: tutti i miei riferimenti sono in alto a destra, appena sotto il logo di WOM!SEO.

Dimenticavo: se dopo alcuni mesi senti che qualcosa non funziona, che i conti non tornano, non spendere la tua vita per un tentativo che evidentemente non paga. Creare un blog vincente non sempre riesce al primo colpo, ma quando succede te ne accorgi subito.