Social media marketing | Skyfall, birra e Coca Cola

Social media marketing – I video virali di Coca Zero ringiovaniscono un James Bond oramai cinquantenne: “Skyfall – Libera lo 007 che c’è in te”.

Mentre a Londra ieri sera si celebrava la prima cinematografica di Skyfall in tutto il mondo era in atto una nuova tappa della campagna di Social media marketing lanciata a settembre da Coca Cola, sponsor del 23° film di James Bond.

L’operazione, prevalentemente caratterizzata da video virali, mi sta piacendo molto: a mio avviso è destinata ad essere ricordata come un chiaro esempio di professionalità ed efficienza. Non di certo per la scontata cura riposta nel realizzare le simpatiche clip, quanto piuttosto per la tempestività (lungimiranza?) con la quale i responsabili del piano marketing sono riusciti a rilevare possibili problemi con l’identificazione del target. Come credo dimostri una recente performance di Daniel Craig, ospite alcuni giorni fa del seguitissimo varietà televisivo statunitense Saturday night live.

A quello show l’attore britannico si è presentato con un’inedita e a tratti imbarazzante veste clownesca ed autoironica, con l’evidente intento di mettere in discussione l’immagine seriosa e mascolina di se stesso e dell’agente 007 impersonato. Vediamo alcune gag, replicate sui canali di Social media marketing coinvolti.

http://youtu.be/SLESmGvigAQ

Perché Craig indossava parrucca e occhialoni da clown?

Quest’anno la spia inglese festeggia il cinquantesimo compleanno, mentre l’attuale interprete di anni ne ha quasi 45: anche se ben portata in entrambi i casi, l’età si vede. Tanto più che nella memoria collettiva dev’essere molto radicata l’immagine degli attori non più giovanissimi ai quali in passato era stata affidata la parte del protagonista: Sean Connery, George Lazenby, Roger Moore, Timothy Dalton e Pierce Brosnan.

Il tempo che scorre non ha forse influenzato il “product placement”, tecnica di marketing che nei film dell’agente segreto si è sempre rivelata una miniera d’oro: in mezzo secolo sul set di James Bond hanno trovato posto i marchi più diversi, come ad esempio quelli di automobili (Aston Martin), armi da fuoco (Beretta), orologi (Omega) e telefoni (Eriksson). Ora però che i liquori (Martini) cedono il posto a bevande meno impegnative, con poco alcol (Heineken, altro grande sponsor di Skyfall) o senza zucchero (Coca Cola Zero), c’è bisogno per tutti di rifarsi il trucco: birra e bibite gassate le bevono i giovani, mica gli anziani.

http://youtu.be/RDiZOnzajNU

La piena consapevolezza che Skyfall potesse non trovarsi pienamente in target con alcuni dei prodotti sponsor dev’essere arrivata a fine estate, proprio grazie al Social media marketing e subito dopo l’esordio della campagna promozionale: su Facebook e Twitter numerosi fan di lungo corso avevano protestato per l’idea di un virile James Bond che da drink ad alta gradazione passa a cocktail di malto, luppolo e bollicine. Salvo poi dover prendere atto che Daniel Craig, protagonista di Skyfall, aveva il potere di svelare in video una nuova identità di Bond: meno ingessata e più disinvolta, spigliata e giovanile. D’altronde la particolare abilità nel trasformismo è tipica delle spie.

Il Social media marketing è il vero agente segreto.

Ragazzi spensierati che corrono agili e si lanciano in ardite e spavalde imprese: questo sì che è un messaggio coerente con bevande a contenuto tasso alcolico, o persino senza calorie. Questo sì che è un James Bond al passo coi tempi e con le esigenze pubblicitarie, capace di innescare sui nuovi media quei preziosi meccanismi virali sui quali gli sponsor hanno investito gran parte delle loro speranze:

  1. Facebook di Coca Zero
  2. Twitter

http://youtu.be/Tl3OKNyZ8t0

In conclusione: tanto per l’esatta identificazione del target, quanto per i successivi ritocchi al look del protagonista di Skyfall, i meriti sembrano tutti potersi accreditare al Social media marketing. Senza di lui la campagna promozionale della Coca Cola (e mettiamoci pure la Heineken) avrebbe potuto rivelarsi molto meno efficace di quanto non sia già. E perfino l’immagine degli 007 inglesi avrebbe rischiato di sbiadirsi, per finire poi all’asta assieme ai cimeli di Bond in vendita da Christie’s. O addirittura in un museo, pur prestigioso, come il MoMA di New York.