SEO : quanto importa il codice HTML

SEO e HTML: un buon codice è davvero importante per il posizionamento? Il caso di Goatseo.

Se cercate su Google (senza essere loggati) il termine “SEO” viene fuori una SERP davvero interessante. Al primo posto – almeno sul mio PC – c’è Wikipedia con la voce “Ottimizzazione dei motori di ricerca”; al secondo sempre Wikipedia, con la precisa keyword. Al terzo?

La SEO e la SERP

Al terzo troviamo goatseo.com, di Simone Righini, SEO (Search Engine Optimizer) del Sole 24 Ore. Ho deciso di esaminare il suo sito Web per scoprire i segreti dell’eccellente posizionamento per una chiave di ricerca così satura. Ed ho avuto l’ennesima conferma: il buon codice HTML non è vitale per la SERP.

Intendiamoci, il blog in questione ha un buon markup, ma i tool online rivelano diverse incongruenze:

  • 1 link corrotto;
  • problemi di accessibilità;
  • alcuni tag troppo lunghi o pagine senza meta description;
  • diverse immagini senza tag ALT.

Ho poi approfondito l’analisi (umana), ed ho notato che mancano link testuali alla home (“usabilità”) e non c’è ombra di breadcrumbs (suggeriti dalle linee guida di Google) e di html sitemap (anche questa raccomandata). Ma quel che è peggio è che l’ordine canonico dei Tag “H” non è per nulla rispettato; in home page “tutti” i link presenti hanno il Tag H1: site name, titoli dei post, titoli dei riferimenti in basso e nei widget (WordPress). Per di più Goatseo poggia su di un hosting condiviso (non sembra avere un proprio IP) che ospita ben 786 altri siti: potrebbe esserci qualche scomodo “vicino” e Simone manco lo saprebbe.

Per contro il tema di WordPress adottato da goatseo.com è essenziale e, soprattutto, menù ed altre chincaglierie sono riportate in basso, nel “footer” della pagina e non nell’intestazione.

Dunque come mai un website che viola così allegramente le disposizioni di Google & Co. si trova tanto in alto nella SERP della parola SEO?

La risposta la lascio a voi; intanto trovo confortate la mie ipotesi:

  • un buon codice HTML non è essenziale;
  • i contenuti sono invece estremamente importanti (e Simone Righini ne ha di buone cose da dire);
  • ben più contano la notorietà ed i backlink;
  • nonché l’anzianità (del blog, non del suo autore): Goatseo è stato registrato nel 2008.

In definitiva potrebbe dirsi: come l’abito ed il monaco, l’HTML non fa il SEO!

P.s. E se la fortuna (o il genio!) del sito – per l’ottimo posizionamento nella SERP – fosse legata alla somiglianza con il noto caso Goatse?