Velocizzare WordPress | Cache, plugin, temi e trucchi.

In primo piano

Vuoi velocizzare WordPress? Sei nel posto giusto: ti svelo tutte le soluzioni che – creando e ottimizzando i miei blog e quelli dei miei clienti – ho sperimentato personalmente.

Per velocizzare WordPress esistono due opzioni. Ma se desideri risultati concreti conviene prenderle entrambe in considerazione:

  1. scegliere un hosting capace di assicurare ridotti tempi di risposta, e che si distingua per una buona struttura hardware ed una configurazione software ad hoc;
  2. intervenire direttamente sul CMS, gestendone oculatamente estensioni e configurazione.

Velocizzare WordPress

In questo post ti parlerò dell’uno e dell’altro argomento, cercando di farlo in modo semplice e dettagliato, con l’obiettivo di confidarti tutte le soluzioni che io stesso adotto per velocizzare WordPress.

Perché in un blog le buone prestazioni hanno un impatto drammatico su:

:: SEO | Le performance rappresentano un requisito fondamentale per la migliore indicizzazione presso i motori di ricerca. Google non farebbe bene il suo mestiere se mettesse in evidenza pagine dal caricamento interminabile.

:: Tasso di rimbalzo | Un sito che si sfoglia rapidamente non si trova ad ogni angolo, e quindi i visitatori tendono a fermarsi: se anche i contenuti sono di buona qualità, perché andare via?

:: Conversioni | Tra due e-commerce che offrono lo stesso catalogo di prodotti, con prezzi identici, vende di più quello che garantisce performance superiori. È come scoprire l’acqua calda ma credimi: ho conosciuto tanti commercianti che trascuravano questo aspetto.

:: Popolarità | Un contenuto facilmente e velocemente condivisibile viene citato più spesso.

Come vedi, velocizzare WordPress non è affatto un capriccio ma piuttosto il presupposto per avere successo nel mondo dei nuovi media, sia in termini di fama che di guadagni. Dunque, diamoci da fare.

Velocizzare WordPress: è ora di cambiare hosting?

Ho già un server, è obiettivamente lento, ma cambiarlo mi costerebbe caro e sarebbe veramente impegnativo“: se parti con questi dubbi sei fortunato, perché per te ho già una soluzione economica e per nulla faticosa.

Siteground, fornitore internazionale di servizi Web, offre hosting condivisi che fanno al tuo caso: buona assistenza (rispondono anche via telefono, in Italia e nella nostra lingua), prezzi contenuti (meno di 4 Euro al mese) e prestazioni superiori, e si prendono pure la briga di trasferire gratuitamente il sito.
Insomma: l’ideale per velocizzare WordPress.

Questo blog poggia proprio sui server di Siteground: puoi sfogliare WOM!SEO per saggiare il grado di reattività assicurato dal piano che io stesso ho scelto. Ma puoi anche misurarne il “Response Time” con un tool come questo (seleziona il proxy “Munich” e ripeti l’analisi due / tre volte, per apprezzare anche l’effetto della cache).

Nel caso volessi passare al nuovo hosting ti faccio poche ma credo importanti raccomandazioni:

  1. richiedi immediatamente il trasferimento di WordPress;
  2. scegli la collocazione europea (Amsterdam, crocevia delle principali dorsali Internet di tutto il mondo);
  3. tramite il pannello di controllo attiva subito la “Super Cache”, ideale per velocizzare WordPress.

Se il blog è nuovo ancora meglio: il nome di dominio che sceglierai è compreso nel prezzo. In più, se non sei un esperto di CMS ti tornerà particolarmente utile la funzione “staging”, che permette di testare qualunque modifica su configurazioni e layout prima di pubblicarla.

Quando poi il tuo blog ti renderà ricco e famoso potrai valutare altre soluzioni destinate a velocizzare WordPress, significativamente più costose, come i VPS o i server dedicati.

I temi ed i plugin per velocizzare WordPress.

Tieni in conto che – pur in misura variabile – qualunque estensione tende ad aumentare i tempi di caricamento di un sito.

Perciò se rientri nella categoria degli installatori compulsivi di plugin non ti dico di smettere, ma ti offro un consiglio: attivane non più di uno al giorno e, per prendere consapevolezza di eventuali rallentamenti, misura ogni volta le performance tramite il tool che ti ho suggerito in precedenza. Oppure puoi usarne un altro che trovi sul sito della mia azienda, handergy.com, che ho approntato io proprio per questo scopo.

Ci sono poi plugin che invece sono indispensabili per velocizzare WordPress:

:: W3 Total Cache | Lo preferisco di gran lunga alle alternative, per quanto richieda una certa cautela in fase di impostazione. Tra le varie opzioni tu attiva soltanto Minify “Manual” (e spunta “Inline CSS minification”, “Inline JS minification”, “Line break removal”) e la “Browser Cache”, avendo cura con quest’ultima di spuntare la voce “Set expires headers” (lasciando tutto il resto invariato).

:: WP Widget Cache | Permette al browser dei visitatori di salvare in locale tutto il contenuto dei widget presenti nelle sidebar e nel footer (o altrove). Funziona, ed è un’ottima trovata per velocizzare WordPress.

Non me la sento invece di consigliarti specifici template (se vuoi possiamo parlarne su Twitter, dove generalmente sono più attivo, o tra i commenti a questo post). Piuttosto ti raccomando di scegliere temi che già nella versione demo online si mostrino pronti e reattivi.

Se desideri assicurarti preventivamente che i template di tuo gradimento abbiano effettivamente tutti i requisiti per far correre WordPress usa lo strumento di cui parliamo nel prossimo paragrafo.

Google Page Speed: la bacchetta magica.

Per velocizzare WordPress estensioni e server dalle elevate prestazioni non bastano: bisogna evitare che la struttura del tuo blog si riveli un collo di bottiglia.

A scongiurare il pericolo ci pensa un tool fornito da Google, il cui utilizzo è alla portata di tutti: Page Speed. Lo si può installare su Chrome e Firefox, o lo si può usare direttamente online.

Google Page Speed fa un’analisi approfondita di tutte le variabili che possono rallentare o velocizzare WordPress, e segnala gli interventi necessari elencandoli in ordine di urgenza.

Non solo: in gran parte dei casi fornisce anche la versione ottimizzata delle immagini e quella minimizzata del codice (HTML, CSS e JS). Insomma: tassativamente dopo un backup, a te lascia soltanto il compito di sostituire i vecchi file con i nuovi attraverso un client FTP.

Dove non arriva Page Speed c’è in effetti bisogno di uno specialista. È il caso ad esempio dell’ordinamento di stili e JavaScript, o del rimandare il caricamento di questi ultimi. Ma non fartene un cruccio: c’è tempo per fare le cose in grande. Piuttosto presta attenzione al nuovo argomento che stiamo per affrontare.

Velocizzare WordPress attraverso le immagini.

Uno dei fattori determinanti nel velocizzare WordPress è rappresentato dalle immagini: non hai idea di quante migliorie si possano praticare e quali effetti benefici abbiano su prestazioni, SEO e conversioni.

Cominciamo:

  1. carica file “leggeri”: mai più di 30 Kb, ma se puoi tieniti sotto i 15/10 Kb.
  2. Se un’immagine è pesante, semplicemente perché è troppo grande, rimpiccioliscila: non sarà altrettanto bella ma alla vita non si può chiedere tutto.
  3. Il formato ha la sua importanza: se si tratta di una vera e propria “foto”, piena di colori e dettagli, usa l’estensione JPG con riduzione della qualità pari al 60/70%.
  4. Al contrario, se l’immagine è “piatta”, priva di sfumature, in bianco e nero o in scala di grigi, o comunque ha un ridotto spettro cromatico, preferisci invece il PNG-8. Un esempio? Guarda lo screenshot a seguire: nel primo formato il peso è di circa 30 Kb, nel secondo meno di 7 Kb.

Scelta del formato immagine per velocizzare WordPress

Ricorda inoltre di non praticare mai il ridimensionamento tramite i comandi HTML, ma limita le dimensioni attraverso un editor grafico (ce n’è anche uno integrato in WordPress). E non pubblicare immagini prive di attributi “width” e “height”, altrimenti costringi il browser a calcolarne le proporzioni (operazione che non favorisce affatto il velocizzare WordPress).

Il social sharing costa caro!

Se osservi bene il tuo blog noterai un certo “lag” nel caricamento delle pagine dove sono presenti widget sociali: i pulsanti di condivisione di Twitter e Linkedin, i box di Facebook e Google+ con le faccine sorridenti dei tuoi amici, i coloratissimi riquadri di Pinterest.

Se davvero vuoi velocizzare WordPress devi considerare loro i tuoi più grandi avversari, ed il perché è scontato: per visualizzare profili, statistiche ed avatar il browser è costretto a consultare numerosi link remoti, il più delle volte lenti perché sottoposti ad un carico di lavoro enorme.

Per porre rimedio a questo inconveniente hai a disposizione tre soluzioni, dalla più soft a quella radicale:

  1. usa i plugin che adottano il caricamento “asincrono” (qui trovi un esempio: https://developers.google.com/+/web/+1button/?hl=it).
  2. Evita di richiamare nella stessa pagina due script riservati al medesimo canale; questo accade generalmente quando, oltre ai tasti di condivisione presenti sul fianco o in calce ad un post, è presente un “badge” nella sidebar o a piè di pagina. La soluzione è relativamente semplice, ma richiede un minimo di competenza tecnica.
  3. Fai uno screenshot ad ogni box di Facebook, Google+ & Co., quindi usa le immagini che hai appena prodotto in sostituzione dei badge, avendo cura di inserire su ciascuna di esse un link ai rispettivi canali: l’effetto grafico è identico all’originale, anche se per diventare tuoi follower o liker i visitatori dovranno praticare un click in più. Ma saranno ben contenti di farlo, visto che è per una buona causa.

È tutto; se desideri possiamo restare in contatto. Anche solo per farmi sapere com’è andata e di quanto sei riuscito a velocizzare WordPress.

Miglior hosting | WordPress, Joomla, ecommerce

Il miglior hosting per WordPress, Joomla ed ecommerce? Passiamo in rassegna le soluzioni dal miglior rapporto prezzo/prestazioni e decretiamo un vincitore.

Si fa presto a dire miglior hosting! Tu quale preferisci: quello davvero economico o quello più efficiente? Hai intenzione di aprire un blog oppure un eShop? Vuoi che sia sicuro e a prova di hacker, o sarai tu a prenderti la briga di effettuare con costanza backup periodici?

Qual è il miglior hosting?

Col Web ci combatto da un po’: ho avuto un blog personale che è arrivato a registrare mille mila visite al giorno, sviluppo e gestisco siti per conto di clienti, ancora ho il piacere di lavorare con Google Analytics e Google Webmaster Tool, e sempre per lavoro mi tocca quotidianamente misurare le prestazioni di diverse pagine Internet attraverso Google Page Speed.

Insomma: pur non essendo di estrazione “tecnica” credo di poter esprimere un’opinione fondata sulle soluzioni adatte alle più diffuse esigenze, e di poter stilare un breve ma sincero elenco dei migliori hosting per ciascuna circostanza tipo. Se non altro ci provo.

Miglior hosting WordPress e Joomla.

:: WPengine.com – Se per miglior hosting ci riferiamo a quello che garantisce performance superiori mi viene subito da pensare a questi furbacchioni statunitensi, con sede in Texas.

Hanno studiato un sistema “gestito” di WordPress che prevede in partenza l’attivazione di una cache particolarmente battagliera: loro risparmiano in risorse hardware e sul consumo di banda, tu puoi stare certo che il tuo blog sarà davvero stabile e veloce.

Unico difetto il prezzo, prossimo a quello dei Virtual Private Server di base: l’alternativa più economica costa la bellezza di 29 Dollari al mese e prevede una sola installazione di WordPress, 10 GB di spazio ed il limite di 25.000 visite mensili (davvero pochine se sei un tipo ambizioso).

Vanta clienti mica male, tipo HTC o Foursquare. E tutto sommato a quel costo la configurazione comprende l’indispensabile. Ma non azzardarti a chiedere IP dedicati o WP Multisite, perché allora meno di mille Dollari l’anno non spenderai.

Dimenticavo: uno dei miei siti è gestito da WPengine, e non posso certamente lamentarmi.

:: Bluehost.comÈ il miglior hosting secondo WordPress.org, e già questo è un gran bel biglietto da visita. Ma si sa: spesso chi consiglia può essere legittimamente interessato, ed in quello come nel mio caso ho ragione di credere che la regola trovi conferma.

Ciò non toglie che Bluehost abbia un piano “entry level” invidiabile, con dentro tutto ma proprio tutto per mettere su un gran bel blog: spazio illimitato, come il trasferimento dati, le email, i database MySql e via dicendo.

Il costo? Molto contenuto: appena 4,95 Dollari al mese e con la possibilità di montare sul server condiviso quanti siti vuoi, senza riserve, se non quelle che possono derivare dal costo dei nomi di dominio (da acquistarsi a parte dopo il primo, che invece è compreso nel prezzo).

:: Siteground.com – È il mio preferito, cioè secondo me è il miglior hosting condiviso per metterci su un blog: hanno un customer care che risolve, di giorno o di notte, qualunque inconveniente in pochi istanti.

E per “qualunque” problema intendo proprio qualsiasi: sono pronti a supportarti anche nell’installazione di WordPress o Joomla, e se ti riesce bene l’espressione da anima in pena sono anche disposti ad intervenire su errori di configurazione di un plugin o di un template.

Il prezzo della soluzione di base è eccellente: 3,95 Dollari, onnicomprensivi (tranne l’installazione di più siti, opzione prevista in un piano tariffario di poco più caro). Ma grazie ad un “trucchetto” (di cui ti parlo alla fine di questo post) puoi spendere ancora meno (molto meno, ma solo per il primo anno).

Difetti? Io che li conosco bene (ho fatto ospitare dall’azienda nordamericana moltissimi dei mie siti e di quelli dei clienti) so che ci sono: hanno un marketing un po’ invadente (ma non aggressivo), che ti spinge con facilità ad acquistare upgrade (non necessari, tranne per specifiche esigenze); le performance sono buone a patto di non complicare eccessivamente la configurazione dei CMS; l’eccellente rapporto tra qualità e prezzo vale solo per l’hosting condiviso, e si indebolisce nel passaggio ai VPS ed ai server dedicati. Per i quali lo scettro di miglior hosting passa ad altri.

Gli hosting italiani.

Non sto a dirti perché e per come non nutro devozione nei confronti delle soluzioni italiane. Ma anche nel Bel Paese c’è qualcuno che sa e vuol lavorare bene. Ad esempio mi sentirei di suggerire ServerPlan.com come miglior hosting, per la serietà del titolare e del suo team. Serietà che però io ho sperimentato soltanto con i sistemi avanzati (server dedicati e VPS).

Alcuni dei mei clienti hanno incontrato difficoltà con Artera, in particolare a causa dei tempi medi di intervento del customer care e delle politiche di marketing, che definire “energiche” è un eufemismo. Ma non per questo mi sentirei di sconsigliarla.

Aruba infine non mi piace, ma è forse soltanto una questione di pelle: la struttura del sito commerciale è vecchia e farraginosa; molte feature che i concorrenti offrono comprese nel prezzo qui sono opzionali; anche in questo caso l’help desk non pare disposto a bruciare gli pneumatici per correre in tuo aiuto.

Sono in molti a parlarne male, ma questo è un vizio della Rete: è più facile che nei forum e sui social media qualcuno si lamenti, e non che altri si prendano piuttosto la briga di condividere esperienze positive e complimenti. Condannare “il peggiore” viene spontaneo dopo arrabbiature, meno incoronare come miglior hosting quello che eroga un servizio all’altezza delle aspettative.

Miglior hosting per gli ecommerce

Se il tuo sogno è fare soldi con un negozio online sarà meglio non fermarti ai miei consigli: troppo importante il tuo destino lavorativo per fidarti soltanto di una voce (per quanto tremendamente autorevole e schietta come la mia).

Però prendi comunque per buoni alcuni consigli: se hai intenzione di vendere online i merletti che fila la nonna, o sei proprietario di un’azienda artigiana che vuol far fortuna con manufatti in legno, non cercare di partire subito in quarta. Anche per te va bene un hosting condiviso come quelli visti in precedenza, tanto più che se propendi per PayPal e non per altri sistemi di pagamento remoto non avrai neanche bisogno di certificati SSL.

Per il piccolo business va bene WordPress associato a Woocommerce, plugin sufficientemente affidabile ed intuitivo. Se il numero di prodotti in vendita è importante, e se desideri un sistema pensato per gli eShop, allora è probabilmente il caso di rivolgerti al più complicato ma potente Magento. Che però in questo caso si rivelerebbe particolarmente “pesante”, e richiederebbe risorse che anche il miglior hosting condiviso potrebbe non garantire.

Conclusioni.

Il vincente? Sì, resto dell’avviso che il miglior hosting per metter su un blog, con WordPress o Joomla, sia SiteGround. A proposito: se già hai un dominio, puoi acquistare un anno di servizio a soli 9,95 Dollari attraverso questo link. Però occhio che per l’anno successivo ritorna il prezzo ordinario.

Il vantaggio resta anche se devi comunque acquistare un nome di dominio (che comunque io suggerisco sempre di prendere su Godaddy.com): in questo caso la spesa sale a poco meno di 25 Dollari per un anno.

Se infine credi che un solo blog non ti basterà propendi per BlueHost, che come detto permette un numero “virtualmente” illimitato di installazioni di WordPress o Joomla o altri Content Management System. Perché “virtualmente? Perché le risorse riservate al primo sito vanno poi condivise con i successivi, ed è chiaro che su questa via le performance sono destinate al declino.

Ora però anziché darti altri consigli vorrei farti una domanda: secondo la tua esperienza (e non quella vissuta da altri), qual è il miglior hosting in assoluto?